Villa Bergeggi

Bergeggi, sospesa tra l’azzurro sconfinato del mare e il verde rigoglioso della macchia mediterranea, custodiva il sogno di un rifugio. Un luogo intimo, ma al tempo stesso aperto, capace di connettere chi vi abita con la poesia del paesaggio circostante. Riva Cantù ha accolto questa visione trasformandola in architettura: non un volume da imporre, bensì un organismo che si innesta con delicatezza nel contesto naturale, esaltandone le geometrie e i silenzi.

Ogni progetto nasce da un dialogo, e in questo caso l’ascolto si è fatto arte. Comprendere le aspirazioni del committente significava coglierne i desideri più profondi: ambienti inondati di luce, linee essenziali, un’atmosfera che evocasse la calma e la vastità del mare.
Riva Cantù ha tradotto queste suggestioni in una narrazione spaziale, in cui materiali, colori e proporzioni si sono fusi in un equilibrio calibrato, riflettendo l’identità del cliente e rispettando l’anima del luogo.

All’interno, la luce diventa protagonista assoluta. Le grandi superfici vetrate non si limitano a inquadrare il panorama: lo lasciano entrare, facendolo diventare parte integrante della vita domestica.
Gli arredi dialogano con il contesto con discrezione e misura: legni naturali, tessuti morbidi e dettagli in blu creano un continuum con l’orizzonte marino. Ogni ambiente si configura come un piccolo paesaggio interiore, in cui funzionalità e bellezza convivono in armonia.

La casa non si limita ad abitare il territorio: lo interpreta. Le terrazze sembrano sospese sul mare, mentre le tonalità neutre e le pietre locali rievocano la materia della collina. Dentro e fuori, gli spazi si intrecciano in una continuità senza soluzione, annullando il confine tra architettura e natura. È un progetto che respira con il paesaggio e ne amplifica la voce, in un equilibrio mai forzato, ma spontaneo e necessario.

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